Ormai tutti li conoscono a memoria… Ma è poi vero? Probabilmente no, visto che mi arrivano molte mail in cui mi si chiede dove trovarli e come funzionano.
Secondo me è dovuto al fatto che ormai con l’elettronica digitale e con l’uso di componenti in SMD l’uso delle resistenze si è abbondantemente ridotto.
Io in realtà le uso ancora… e molto anche. Se si fa poi elettronica analogica, è praticamente certo che non ci si può accontentare dei soliti valori standard (100, 1000, 10k, …)
Come funziona il codice colori:
La resistenza ha delle bande colorate sul suo involucro che permettono di identificare il valore in ohm e la tolleranza in percentuale.
Il valore è dato dalle prime 2 (o 3 nel caso di codice a 5 colori) e da un moltiplicatore che permette di calcolare “quanti zeri seguono la cifra”. Per esempio, una resistenza da 300 k ohm significa
300 000 ohm che si possono anche scrivere:
3 – 0 – 0000
cioè 3, 0 e 4 (4 zeri)
che traduciamo con arancio, nero, giallo.
La tolleranza indica quanto è precisa la resistenza, rispetto al valore indicato.
Il valore argento corrisponde al 10%. La resistenza di prima, se precisa al 10% significa che può avere valori compresi tra 300 000 – 30 000 e 300 000 + 30 000, cioè tra 270 000 e 330 000 ohm.