Come riparare un fanale spaccato

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A chi non è capitato di trovare brutte sorprese parcheggiando la macchina in strada? O più semplicemente.. a chi non è capitato di trovarsi il fanale posteriore spaccato? Vi mostro la tecnica che ho usato io per ripararlo, ricostruendo con la vetroresina la parte distrutta. Ritengo utile apprendere questa tecnica, non solo pensando al fanale, ma più in generale per tutte le situazioni in cui dobbiamo costruire o ricostruire parti di plastica.
A fine del lavoro, la riparazione è praticamente invisibile e, grazie anche al colore ambrato della resina epossidica, risulta omogeneo con la plastica circostante.

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Alberi artificiali per generare energia pulita

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Una nuova tecnologia tutta inglese per generare energia rinnovabile prende spunto dalla natura: alberi artificiali per utilizzare l’energia dal vento e dal sole.
Le nanotecnologie per generare energia pulita e senza impatto ambientale. Le nanofoglie vengono infatti progettate per generare energia utilizzando i tre meccanismi principali:
fotovoltaico (conversione di luce in energia elettrica), Termovoltaico (conversione di calore in energia elettrica) e piezoelettrico (conversione di energia cinetica in energia elettrica).
Gli alberi artificiali sono costituiti da duen parti fondamentali: foglie e tronco. Le nanofoglie producono energia dal sole, vento e in generale dal loro movimento. Il tronco contiene poi il circuito necessario per raccogliere, concentrare e rendere fruibile l’energia prodotta.
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Parlando di efficienza, un solo albero con ampiezza della chioma di circa 6 metri quadri è sufficiente a soddisfare il fabbisogno di una famiglia media.

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Come funzionano i telecomandi dei cancelli

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Studiamo il funzionamento dei radiocomandi a 433 Mhz solitamente utilizzati per aprire i cancelli. Parliamo qui di quelli a codifica fissa, non dei rolling code.

La codifica/decodifica viene quasi sempre realizzata utilizzando una coppia di circuiti integrati (HT12E e HT12D o equivalenti), dedicati allo scopo, abbinati ad un trasmettitore e un ricevitore radio.

Il trasmettitore invia un codice composto da 12 bit. I radiocomandi hanno solitamente un dip switch che permette di selezionare il codice. Il codice identico deve essere impostato sul ricevitore, per permettere il riconoscimento.

Radiocomandi a più canali utilizzano una parte dei 12 bit per identificare il canale: per N canali si ha un indirizzo a 12-N bit.

Di seguito lo schema a blocchi tipico del radiocomando:

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