Realizzare circuiti stampati a costo zero

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Uno dei problemi più frequenti per chi si diletta nella realizzazione casalinga di circuiti elettronici è la produzione del circuito stampato. La bassa qualità del lavoro con metodi artigianali e il costo di apparecchiature professionali o semiprofessionali sono spesso causa di rinuncia in partenza. Il ripiego più frequente è l’utilizzo della basetta millefori, che ci costringe a lavorare parecchie ore su circuiti anche semplici, senza essere troppo certi del risultato. E poi… quando il circuito non funziona? La caccia all’errore è talmente faticosa, che ogni volta ci si ripromette di non caderci più.

Vediamo invece un metodo che ci permette di ottenere in poco tempo circuiti di buona qualità e molto precisi, tanto che io li utilizzo ormai sempre per montare componenti SMD. Ovvio: si tratta sempre di lavoro artigianale, realizzato con strumenti davvero “casalinghi”!

I risultati sono visibili nella foto:

csdispp

La semplicità, il costo praticamente nullo, la velocità di realizzazione e la qualità del risultato sono il punto forte di questo metodo.

Materiale necessario:

  • Basetta ramata (ovviamente!)
  • Carta patinata per stampanti a getto d’inchiostro
  • Acetone
  • Nastro adesivo
  • Stampante laser
  • Ferro da stiro
  • Bacinella d’acqua
  • Cloruro ferrico

Per prima cosa occorre disegnare il circuito stampato al computer con il nostro software preferito.

Una volta terminato il disegno, si stampa il circuito sulla carta patinata dalla parte lucida. Per i circuiti tradizionali (i componenti sul lato opposto al rame) non si deve ribaltare l’immagine. Per circuiti SMD, occorre ribaltare a specchio la stampa. Va bene anche la glossy, ma costa un po’ di più. Tra le varie prove che ho fatto, i risultati migliori li ho avuti con la carta patinata Epson 720dpi. In mancanza di stampante laser, si può anche fotocopiare il circuito. L’importante è ottenere il disegno con del toner sulla carta patinata.

Ritagliamo il circuito, lasciando qualche centimetro di margine per lato.

A questo punto dobbiamo preparare la basetta: va tagliata e pulita. Per la pulizia utilizzo acetone e una spugnetta abrasiva (di quelle gialle e verdi per lavare i piatti).

Il disegno del circuito va adesso assicurato alla basetta, in modo che il rame sia a contatto con la stampa. Per questo è comodo utilizzare il nastro adesivo di carta (quello che si usa quando si imbianca). Basta fissare due dei quattro lati sul retro, mettendo il nastro a cavallo tra la basetta e la carta.

Siamo adesso pronti per il trasferimento: appoggiamo la basetta con la carta rivolta verso l’alto su un supporto stabile. Se lavoriamo su un tavolo, meglio proteggerlo con qualche foglio di giornale.

“Stiriamo” letteralmente con il ferro da stiro la carta, interponendo un panno di cotone tra il ferro e la carta (una vecchia maglietta va benissimo). Il ferro da stiro deve essere regolato alla massima potenza e non deve produrre vapore. Va esercitata una discreta pressione, anche spostando il ferro da stiro. Senza mai staccare il ferro, questa procedura deve durare almeno 5/6 minuti.

Stirando ad alta temperatura il toner si stacca dal foglio e si trasferisce sul rame, creando la protezione contro la corrosione del cloruro ferrico.

Questa fase è quella che affineremo con la pratica: le prime volte i risultati potrebbero non soddisfarci, ripetendo l’operazione, capiremo sempre meglio come muovere il ferro per ottenere i risultati migliori.

La basetta va ora immersa in acqua e lasciata per diversi minuti, fino a che la carta non si stacca da sola (non so se avete mai staccato i francobolli dalle buste… è la stessa cosa).

Quando la carta è ormai sollevata, la stacchiamo con le mani e la puliamo sfregando con le dita eventuali residui bianchi.

Osserviamo attentamente il risultato, aiutandoci eventualmente con una lente di ingrandimento: sul rame deve essere stampato di nero il circuito, senza interruzioni nè imperfezioni. Se notiamo qualcosa che non ci piace, dobbiamo ripetere, ripulendo la basetta e stirando di nuovo. Io mi porto avanti stampando da subito più copie dello stesso circuito nel foglio, anche se mi è capitato pochissime volte di doverlo rifare.

Abbiamo praticamente finito: la basetta è pronta per essere immersa nel cloruro ferrico. Un’ora circa di immersione ed è pronto. Io solitamente lascio la basetta a galla, con il rame rivolto verso il basso. In questo modo si riducono leggermente i tempi e migliora la qualità del risultato finale. Il rame infatti precipita sul fondo, senza riappoggiarsi in altre zone della basetta.

incisione

Dopo aver effettivamente controllato che non è rimasto rame tra le piste nere, si lava la basetta sotto l’acqua. Il toner si toglie sempre utilizzando la spugna abrasiva e acetone.

cs

Abbiamo ottenuto in poco tempo un preciso circuito stampato.
Devo dire che da quando ho appreso questo metodo ho potuto ricominciare seriamente a dedicarmi all’elettronica. Sappiamo bene quanto è importante il circuito stampato per le nostre realizzazioni.
Per una buona finitura del lavoro, e per roteggere il circuito dall’ossidazione, dopo la saldatura conviene spruzzare sul circuito, lato rame, della lacca per capelli. Con questa si deposita una patina protettiva che allunga la vita al nostro circuito

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