Alcuni consigli per progettare un impianto fotovoltaico

  • by

Riporto alcuni suggerimenti per migliorare le prestazioni e l’efficienza degli impianti fotovoltaici. Si tratta di considerazioni che non sempre sono considerate ma che richiedono davvero poco per avere miglioramenti notevoli nella resa dell’impianto

La distribuzione della corrente va fatta ad alta tensione. Può sembrare più comodo, avendo già pannello e batteria a 12V, utilizzare questa tensione per la distribuzione. Questo va bene solo se si lavora con basse potenze, quindi per esempio parlando di impianto di illuminazione a basso consumo. Non va dimenticato che a parità di potenza, la corrente (ampere) aumenta col diminuire della tensione (Volt). 100W corrispondono a circa 8A lavorando a 12V e circa 0,45 a 220V.
Corrente alta significa dispersione, cavi grossi e surriscaldamento. La potenza disponibile verrebbe dispersa quasi tutta lungo il cavo. È questo il motivo per cui la distribuzione geografica avviene ad alte tensioni e l’impianto di casa è ad alta tensione

Il pannello deve essere il più possibile vicino alle batterie. Il motivo è lo stesso del punto precedente. In questo modo si accorcia il percorso a bassa tensione, e quindi la tratta di maggior dispersione

Meglio un impianto grande che tanti piccoli. O almeno raggruppare le batterie. Siccome l’utilizzo tramite accumulatore offre i suoi vantaggi da quanto riusciamo a sfruttare la carica della batteria, avere a disposizione due batterie che offrono la stessa energia in due piccoli impianti non rende come averne una grossa. Il rischio è quello di trovarsi con batterie mezze cariche, ma non avere la potenza necessaria

Abbinare un impianto solare termico per il riscaldamento. Riscaldare acqua elettricamente non è efficiente e ci porterebbe a potenze in gioco molto maggiori. Se si affianca un impianto termico e si utilizza la caldaia elettrica come aggiunta si ha maggior efficienza in termini di investimenti (costi) sull’impianto.

Orientare i pannelli a sud garantisce l’esposizione migliore al sole. Va tenuto in considerazione pensando al posizionamento. Ad averne la possibilità si può pensare ad un inseguitore solare, un dispositivo ch varia l’inclinazione a l’orientamento del pannello, in modo da tenerlo costantemente perpendicolare ai raggi solari.

I pannelli vanno mantenuti sempre puliti per migliorarne l’irraggiamento. Decidendo la posizione, consideriamo che devono essere raggiungibili periodicamente. Pensare di metterli sul tetto e dimenticarli significa non avere corrente l’anno dopo…

Tenere in considerazione il periodo invernale per fare i conti. Siccome l’efficienza dipende da molti fattori legati al posizionamento e alla quantità di luce che ricevono, facciamo i conti con il caso peggiore. Secondo chi ci vende l’impianto va sempre bene tutto e non ci sono problemi. Se pensiamo ad un investimento importante, forse ci conviene fare delle rilevazioni preliminari per capire realmente la resa che avrebbe l’impianto finale.

Pensiamo anche al miglioramento dell’efficienza energetica di casa. Non abbiamo ancora lampadine a basso consumo? Possiamo effettuare modifiche anche comportamentali che portano ad una riduzione dei consumi? Sono domande che ci dovremmo fare indipendentemente dall’installazione di un impianto fotovoltaico, ma che sicuramente in questa occasione permettono di avere grandi risultati. Solo un esempio: un temporizzatore permette di distribuire il consumo nell’arco della giornata diminuendo la potenza massima che ci serve.

Fidiamoci di che ci vende l’impianto, ma ragioniamo con la nostra testa: quando si compra, l’impianto è sempre quello che va bene per noi e il migliore che si potesse scegliere. E poi… come mai il costo coincide sempre con il massimo spendibile per ottenere il contributo statale previsto per le agevolazioni fiscali?

Leave a Reply