Saldare componenti SMD

L’elettronica si sta evolvendo e la stessa evoluzione è richiesta a chi la pratica per hobby.

Trovare componenti tradizionali è un’impresa sempre più difficile, soprattutto se ci interessa utilizzare controllori, processori o circuiti logici intelligenti in genere.

L’idea di dover lavorare con saldature microscopiche può scoraggiare, ma vediamo come con pochi ingegnosi accorgimenti il montaggio di componenti SMD è alla portata di ogni hobbista di elettronica.

Questa guida passo passo è suddivisa per tipologia di componente: infatti in base alle dimensioni e al numero di piedini le operazioni da seguire sono diverse.

Cosa ci serve

  • Saldatore. Meglio se una stazione saldante con temperatura controllata. Ma questo vale anche per le saldature tradizionali
  • Stagno
  • Flussante. Si trova su ebay per pochi euro. Basta quello economico
  • Pompetta per aspirare lo stagno. Non indispensabile, ma molto utile
  • Lente d’ingrandimento. Utile per verificare il lavoro finale

Primo metodo: saldatura pin per pin

Questo è un procedimento che si presta per i componenti di dimensioni maggiori come resistenze, condensatori, transistor SOT e integrati con package SO o SOIC.

Si tratta dei componenti che hanno passo 1.27, cioè la metà dei componenti tradizionali.

Sciogliere un po’ di stagno su una pista in posizione d’angolo (o su una delle due se si tratta di componenti a due terminali).

Posizionare con la mano o con le pinzette il componente in modo che i piedini combacino perfettamente con le relative piste.

Lo stagno che abbiamo appena depositato terrà il componente leggermente sollevato. Quando siamo certi del posizionamento, con la punta del saldatore scaldiamo il terminale d’angolo mentre teniamo il componente premuto verso il basso. Immediatamente questo si abbassa nella posizione corretta con un piedino saldato.

Verifichiamo il posizionamento e, se necessario, scaldando il terminale con lo stagno, possiamo ruotare o riposizionare il nostro componente.

Partendo dal piedino all’estremità opposta, passiamo a saldare tutti i terminali con la minore quantità di stagno possibile.

Un lavoro pulito ci garantisce ottimi risultati.

Componenti ancora più piccoli

Si tratta fondamentalmente degli integrati con zoccolo QFP

Questi non si possono saldare pin per pin in quanto troppi e troppo vicini tra loro.

Passare l flussante col pennellino sul circuito stampato sulle piazzole su cui dobbiamo saldare l’integrato.

Posizionare il componente con la massima precisione. A posizionamento completato, tenendolo sempre fermo, prendiamo il saldatore con un po’ di stagno sulla punta e lo avviciniamo ad un piedino per bloccarlo.

Passiamo il flussante sui piedini dell’integrato.

Prendiamo il saldatore sempre con un po’ di stagno sciolto sulla punta e lo facciamo letteralmente scorrere su tutti i piedini. Vedremo che lo stagno si depositerà esattamente tra piedini e stampato e le saldature saranno abbastanza pulite.

Facciamo lo stesso per tutte le altre file del componente

Con una lente dobbiamo adesso verificare il lavoro fatto e intervenire dove troviamo dei corto circuiti.

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